NATURA E ARTIFICIO
by Fiorella Rabellino
piccoli saggi sulla storia dei
GIARDINI
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GIARDINI
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Progetto: John Vanbrugh, 1704; Lancelot Brown, 1764. Giardino formale: Achille Duchène (XIX sec.) La concezione del gusto del giardino 'all'inglese' si evolve prevalentemente lungo due percorsi differenti: da una parte la ricerca di una naturalità ad oltranza, che rifiuta ogni inserimento estraneo alla natura. Dall'altra invece si impone l'idea di "sublime" e di pittoresco come categorie estreme dell'emozione umana. La prima strada è quella percorsa da Lancelot "Capability" Brown (1716-1783) e un esempio del suo modo di operare è nella creazione dei giardini di Blenheim Palace. La costruzione della dimora, su progetto di Vanbrugh, ha inizio nel 1709 vicino al villaggio di Woodstock, e comporta la distruzione dell'antico Woodstock Manor. Il committente è John Churchill duca di Malborough, che riceve la proprietà in dono dalla Regina per la vittoria riportata a Blenheim, un villaggio sul Danubio, contro la Francia nel corso della guerra di successione spagnola (1701-14). Il primo impianto del giardino è formale, disegnato da Henry Wise, e questa parte del giardino è stata reimpiantata nel 1925-32 da Achille Duchêne. Il ponte sul fiume Glyme, che attraversa la proprietà, è costruito da Vanbrugh ed è monumentale, sovradimensionato rispetto alla larghezza del fiume e molto costoso. Dopo il 1716 le spese vengono sostenute non più dalla regina ma da Marlborough, nello stesso anno Vanbrugh abbandona l'incarico per le liti con la duchessa e il ponte non viene terminato. Nel 1758-64 il 4° duca di Marlborough - George Spenser - affida a Lancelot Brown l'incarico per trasformare il giardino nel gusto moderno. Soprannominato "Capability" per la sua capacità di capire subito le potenzialità di un luogo e di trasformarlo in paesaggio, Brown ha una formazione di giardiniere autodidatta e comincia a farsi conoscere lavorando a Stowe. Nel 1764 è già sovrintendente ai giardini di re Giorgio III. E un po' l'opposto di Kent: non è mai stato in Italia, ma si forma un'esperienza pratica di professione come 'gardener' che lo rende ben presto famosissimo. Realizza circa 120-140 'improvements ' - miglioramenti – nel corso di 30 anni (quasi un monopolio) lavorando per nobili e piccoli proprietari in tutto il paese. Nella sua opera non cè più posto per i riferimenti letterari. La bellezza deriva da un'impressione di naturalezza e libertà, il prato giunge fino alle soglie della casa. Gli animali pascolano, trattenuti solo dagli ha-ha, e nella scelta delle piante preferisce le specie locali. I suoi interventi sono spesso molto drastici pur di ottenere l'effetto voluto: distrugge i giardini preesistenti, disbosca ed elimina alberi secolari, spiana colline, allaga valli senza la minima esitazione. Qualsiasi terreno può essere domato e trasformato: questo gli attirerà grande ammirazione e numerose critiche. A Blenheim, Capability Brown spiana i parterres davanti alla dimora portando il prato fino ai piedi della casa, e fa salire il livello del fiume costruendo uno sbarramento sul Glyme che "allaga" il ponte e crea un lago dai contorni irregolari.
Oxfordshire, UK, 1704-1764
La prospettiva verso la dimora di Blenheim.
Il giardino formale riproposto da Duchène nel 1925
Il giardino formale riproposto da Duchène nel 1925
Il giardino formale
Il giardino formale
Il grande ponte nel progetto di Vanbrough (1710)
Il ponte sul Glyme dopo la formazione del lago.
Ovini al pascolo come parte del paesaggio.
Planimetria del parco
BLENHEIM
ANTICHITA'
Pompei
Villa Adriana
MEDIOEVO
Chiostri
CINQUECENTO
Bomarzo
Villa Lante
Villa D'Este
SEICENTO
Versailles
Caserta
SETTECENTO
Chiswick
Stowe
Rousham
Stourhead
Blenheim
OTTOCENTO
CONTEMPORANEO