NATURA E ARTIFICIO
by Fiorella Rabellino
piccoli saggi sulla storia dei
GIARDINI
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GIARDINI
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Progetto: Charles Bridgeman e William Kent, 1716-1740. Lancelot Brown, 1741-1750. Un altro parco che è splendida esemplificazione delle interazioni tra poesia, pittura, architettura, riferimenti letterari e colti, storia antica e moderna è quello di Stowe, in cui il proprietario e l'artista interagiscono in questa creazione con ruoli quasi paritari. Si tratta della residenza di Sir Richard Temple - poi Lord Cobham - nel Buckinghamshire (a N-E di Oxford). Brillante uomo politico, fa carriera nel partito Whig, ma per dissensi politici si ritira nel 1743. Comincia ad occuparsi della creazione del parco dal 1715. Le vicende personali e politiche si intrecciano con la realizzazione del parco, che rapresenta un modello di giardino in cui convivono il richiamo alla cultura classica, quello (qui più ironico) alla tradizione storica inglese, e il concetto di 'improvement' che porta a diverse riplasmazioni della struttura del giardino. La progettazione iniziale è affidata agli architetti John Vanbrugh e Charles Bridgeman. Dal 1730 interviene anche William Kent. In seguito (1740) vi è impegnato anche Lancelot Brown. Il primo impianto del giardino è ancora geometrico: pentagonale con assi radiali. Attraverso gli interventi successivi (di cui non sono distinguibili con precisione le fasi) l'impianto geometrico si destruttura in percorsi sinuosi, riutilizzando elementi del primo impianto, come p. es. la Rotonda di Vanbrugh (1719) che vengono inseriti nel nuovo contesto come punti baricentrici della composizione. Molto forte il significato ideologico, riferito alla storia contemporanea, con allegorie politiche rappresentate nelle diverse parti del giardino. Alla fase orchestrata da Kent (1733-38) appartiene la creazione dei "Campi Elisi" con una serie di edifici classicheggianti: il tempio delle antiche virtù (in cui Kent "cita" il Tempio della Sibilla a Tivoli); il tempio delle moderne virtù (che si presenta ironicamente in rovina); il tempio delle virtù britanniche: si tratta di una programmatica riflessione dei rapporti tra virtù e politica. Nel primo sono infatti collocate le statue di Omero, Socrate, Licurgo, ed è collegato visivamente al tempio delle virtù britanniche, in forma di esedra, con busti di famosi uomini inglesi (Shakespeare, Newton, regina Elisabetta). Invece il tempio delle nuove virtù è in rovina, con il busto decapitato di Robert Walpole, suo avversario politico: l'Inghilterra del passato, con i suoi grandi, era degna erede delle virtà della Grecia antica, mentre ora la virtù si è ridotta ad un cumulo di rovine. In seguito il giardino si arricchisce di numerosi altri edifici classicheggianti: il tempio dellamicizia costruito da James Gibbs nel 1739, adorno dei busti dei compagni politici di Lord Cobham, il tempio gotico (1741, J. Gibbs) dedicato ai padri inglesi - i Goti - fondatori delle libertà anglosassoni; il ponte palladiano (1739-40, Joshua Briggs) riferimento culturale al viaggio in Italia. La cinta è costituita da un fossato continuo. Sembra sia la prima realizzazione inglese di uno "ha-ha!": si tratta di un fossato asciutto, già utilizzato nei parchi francesi, che separava dal giardino vero e proprio le parti di parco accessibili agli animali (da allevamento come per la caccia) e l'origine del nome si deve all'esclamazione di stupore dei visitatori quando arrivavano ai confini del parco. Kent ne comprende la portata rivoluzionaria nell'abbattimento del recinto dei nuovi giardini e lo utilizza largamente per delimitare il giardino senza introdurre un elemento di discontinuità e di separazione dal paesaggio circostante. Il visitatore, da lontano, ha così l'impressione che il giardino non finisca mai. Lunica differenza sta nella presenza, al di là, degli animali al pascolo che così non si possono introdurre nella parte ornamentale del parco.
Buckingamshire, UK, 1716-1750
Stowe house, la residenza
Il Tempio dell'Amicizia
Il Tempio delle Virtù Antiche
L'arco di trionfo
Il Tempio Gotico
Il Ponte Palladiano
Il Ponte Palladiano
Andrea Palladio. Progetto per il Ponte di Rialto
Parco di Stowe, planimetria d'epoca
STOWE GARDENS
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